Il Partito dello Stato di Diritto, il Congresso dei Radicali

Il Partito dello Stato di Diritto, il Congresso dei Radicali

Articolo di Domenico Letizia per Avantionline.it del 9 luglio 2019

Dal 5 al 7 luglio si è tenuto a Roma il 41° Congresso del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito che ha deciso di rilanciare vertenze politiche transnazionali per la promozione e l’affermazione dello Stato di Diritto e dei diritti umani fondamentali. Il Congresso ha anche eletto Maurizio Turco alla Segreteria e Irene Testa alla Tesoreria. Alla Presidenza d’Onore: l’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, già Ministro degli Esteri e presidente del Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”; la militante storica radicale Laura Arconti; Abdelbasset Ben Hassan, presidente tunisino dell’Istituto Arabo per i Diritti Umani e Sam Rainsy, capo della opposizione democratica in esilio della Cambogia. Toccante e politicamente forte è stata la relazione del tesoriere del Partito, eletto Segretario dal Congresso, Maurizio Turco che ha posto al centro dell’attenzione dell’azione del Partito il Manifesto-Appello dei Premi Nobel contro lo sterminio per fame nel mondo, nel tentativo di promuovere e coordinare un’azione capace di coinvolgere, quali interlocutori, soggetti istituzionali, politici, sociali, religiosi, in una lotta per lo sviluppo impedito dalle speculazioni finanziarie nel mercato dei beni alimentari, dalla concentrazione delle imprese nel settore agroalimentare, dall’accaparramento delle terre. Centrale resta la campagna per il riconoscimento del diritto umano e civile alla conoscenza da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per l’affermazione dello Stato di diritto democratico federalista laico, con la promozione di tutte le iniziative necessarie a tutti i livelli a partire dall’adozione di risoluzioni da parte del Parlamento europeo e dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Un lavoro intenso promosso da Matteo Angioli e con l’interminabile lavoro dell’ambasciatore Giulio Terzi e del deputato Roberto Rampi. Gli altri punti programmatici che il partito ha deciso di rilanciare riguardano la lotta per gli Stati Uniti d’Europa, unica alternativa sia all’assetto intergovernativo dell’Unione europea che ai nazionalismi politici ed ai protezionismi economici e l’elaborazione un documento di analisi e proposte di riforma per ripristinare valori e regole da Stato di Diritto in Italia, in settori cruciali per la vita democratica, come quelli dell’informazione e dei sistemi elettorali, della amministrazione della giustizia e del carcere, e della lotta alla criminalità, che verrà sottoposta alla discussione del Congresso degli iscritti italiani del Partito Radicale. Il Congresso del Partito Radicale ha permesso di approfondire la nostra realtà internazionale soffermando l’attenzione sul pericolo di Putin che ha dichiarato di voler il superamento del liberalismo anche nelle democrazie occidentali e l’analisi del nuovo protagonista mondiale emergente: il colosso cinese. A tal proposito, seguitissima e attesa è stato l’intervento relazione dell’ambasciatore Giulio Terzi, già ministro degli Esteri, che ha sviscerato l’attualità della Cina. “La Cina di Xi Jinping è il punto di arrivo di un sistema di potere centralizzato, assoluto, imperniato sul PCC. Quel sistema aveva origine nella Lunga Marcia della Rivoluzione Maoista di settanta anni or sono. Lo stesso sistema evolveva negli anni Sessanta in senso ancor più repressivo attraverso la Rivoluzione Culturale. Ed era ancora lo stesso sistema a, per così dire, rigenerarsi nell’89, alimentandosi ancora una volta nel sangue; nella repressione di un movimento giovanile che invocava libertà e riforme, ma che veniva massacrato a piazza Tienanmen. Bieco paradosso della storia, nel momento in cui le tirannidi comuniste erano spazzate via da altre parti del mondo”, ha affermato Giulio Terzi, aggiungendo che la Cina “si dichiara tenace sostenitrice della libertà degli scambi, intendendola come libertà di invadere i mercati estesi, ma tenendo rigidamente controllato, protetto e – quando ritenuto utile – isolato il proprio mercato. La Cina pretende di investire e acquisire il pieno controllo nelle reti strategiche dell’energia, dei trasporti, della economia digitale in Europa e in America, ma vieta investimenti stranieri nelle stesse reti in Cina; Pechino esige che Huawei entri nel nostro 5G, una dimensione che aumenta di mille volte il potere di internet, per dominare gestione e flusso dei nostri dati, mentre blinda rigorosamente tutto il cyberspazio cinese alle società e negli operativi delle telecomunicazioni europei e americani”. Durante i lavori congressuali, il Partito ha visto la partecipazione di compagni cambogiani, venezuelani, tibetani, inglesi, catalani, kosovari, di San Marino, che hanno richiamato all’importanza e alla centralità della lotta lanciata da Marco Pannella per la riaffermazione dei principi dello Stato di Diritto democratico, federalista e laico, contro ogni ragion di stato che cerca di sovrapporsi alla piena affermazione dei diritti fondamentali e universali di ogni singolo individuo e ricordando la scelta transnazionale del Partito Radicale compiuta trent’anni fa, in significativa coincidenza con la caduta del Muro di Berlino. Seguitissimo è stato l’intervento di Rita Bernardini sull’emergenza carcere e giustizia giusta. Atteso da tutti i congressisti anche la relazione del direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio che ha ringraziato le oltre 177.000 persone, le istituzioni pubbliche e private, e i gruppi parlamentari che si sono mobilitati per scongiurare la chiusura di Radio Radicale, unico e vero servizio pubblico di informazione in Italia come riconosciuto da un’esemplare segnalazione al Governo dall’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni, evidenziando la necessità della prosecuzione della lotta per la salvezza di Radio Radicale e ribadendo quanto affermato del compianto direttore Massimo Bordin. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma di promozione di diritti non negoziabile in quanto tesa a garantire ad ogni persona, di qualsiasi nazionalità, sesso, religione, il minimo di diritti volti a riconoscere la stessa dignità umana. Dignità umana che oggi, secondo l’ultimo rapporto sulla povertà della Banca Mondiale del 2018 non è garantita a 736 milioni di persone nel mondo che vivono in condizioni di povertà estrema, cioè con meno di 1,90 dollari al giorno. Il congresso del Partito Radicale ha visto l’affermarsi del dialogo politico e dell’azione per la promozione autentica dei diritti umani, differenziandosi anche da altre scelte di “altri radicali” che hanno deciso di inserirsi all’interno del sistema partitocratico, generando nuove visioni che non riguardano quelle lanciate dal Partito Radicale e che a pochi mesi dalle elezioni europee hanno già segnato il passo e rincorso il fallimento. Tali scelte non hanno intaccato la storia del Partito Radicale che torna a vivere con forza grazie alle nuove linee lanciate dall’azione del Partito Radicale Nonviolento. Un Partito a cui tocca iscriversi se si hanno a cuore i diritti fondamentali. Ringraziamenti infiniti vanno a Maurizio Turco che nonostante gli attacchi esteri ed interni ha svolto un meraviglioso lavoro.

©2024 Giulio Terzi

Log in with your credentials

pergot your details?