Si è tenuto il 18 ottobre presso la sala Nasserye del Senato della Repubblica una conferenza…

Si è tenuto il 18 ottobre presso la sala Nasserye del Senato della Repubblica una conferenza Sui diritti umani in Iran e sul massacro di 30.000 prigionieri nel 1988 in Iran.

Ripresa del comunicato stampa sul sito politicamentecorretto.it, del 19 ottobre 2017

Numerosi relatori, tra cui Amb. Giulio Maria Terzi, Sen. Stefania Pezzopane, Sen. Luigi Compagna, Sen. Pietro Liuzzi, On. Mariano Rabino, Elham Zanjani membro della commissione delle donne del CNRI, On. Elisabetta Zamparutti tesoriere di NTC e dott. Antonio Stango Presidente Lidu (Lega Italiana per i diritti umani).
Maryam Rajavi presidente del Consiglio Nazzionale della Resistenza Iraniana ha inviato un messaggio alla conferenza del senato in cui ricordato: Dopo anni di esperienza, l’Occidente deve aprire gli occhi e capire che il desiderio di libertà del popolo iraniano e la sua resistenza per un cambiamento di regime sono suoi alleati fondamentali per la pace e la libertà nel Medio Oriente e nel mondo. Così come, al contrario, la repressione di questo movimento e l’ostacolare il suo cammino hanno portato alla crescita del fondamentalismo e all’emergere di fenomeni crudeli come il Daesh (ISIS/ISIL) e ad uno dei conflitti più sanguinosi nel Medio Oriente. La Rajavi ha aggiunto: chiediamo al governo italiano e alle aziende italiane di astenersi dall’impegnarsi in alcun modo con IRGC ( Passdaran ). La parte del leone dell’economia iraniana, particolarmente le esportazioni e le importazioni, è gestita dal IRGC. Il commercio dell’Italia e di altri Paesi con il regime iraniano non crea posti di lavoro per i dieci milioni di disoccupati dell’Iran. Questi affari non migliorano la vita dei dieci milioni di persone che in Iran vivono sotto la soglia della povertà; ma di essi si avvantaggerà IRGC nel reprimere il movimento per la libertà in Iran e nell’aumentare la guerra e il terrore nel Medio Oriente. IRGC è il primo strumento di strage, repressione e terrore e deve essere inserito in una lista nera di organizzazioni terroristiche e sottoposto a sanzioni globali.
Amb. Giulio Terzi nella sua breve analisi sulla situazione in Iran ha ricordato che il massacro dei prigionieri politici in Iran nel 1988 e’ tra tragedie piu’ grave del dopo Guerra ed e’ uno scandalo che il mondo tranne qualche eccezione, non ne parli. Amb. Terzi ha giudicato negativamente il fatto che il governo italiano spinge le imprese italiane verso un Eldorado in Iran che non c’è.

Elham Zanjani membro della commissione delle donne del CNRI ha detto: Un regime fondamentalista governa il mio paese, l’Iran, da più di 38 anni. La sua caratteristica principale è la repressione, e soprattutto, l’odio verso le donne. 120.000 membri del nostro movimento sono stati giustiziati dal regime iraniano per la loro opposizione. Il 30% di questi erano donne.
Negli ultimi tre, quattro decenni, in nessun’altra parte del mondo le donne sono state torturate e giustiziate in così gran numero o aggredite in carcere mentre si trovavano in Iran. Più di 3200 persone sono state giustiziate con Rouhani. Nello stesso periodo sono state giustiziate 81 donne, dieci da Gennaio 2017.
Elham Zanjani ha aggiunto: L’Italia è stata pioniera ed ha avuto un ruolo-chiave nel movimento per porre fine alle esecuzioni. Il popolo dell’Iran e la Resistenza Iraniana si aspettano che i rappresentanti del popolo italiano tengano fede ancora una volta a questa loro storica responsabilità.
La conferenza si e’ concluso auspicando la formazione di un comitato indipendente che indagini sul massacro del 1988 nelle carceri in Iran.

Rappresentanza del Consiglio Nazzionale della Resistenza Iraniana
Roma, 18 ottobre 2017

Mahmoud Hakamian

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